Ebbene si, miei cari lettori. Non è un sogno. Siete decisamente desti e non c'era post migliore per riempire nuovamente dopo 13 giorni il nostro blog. 4 a 0 è il risultato con cui si è concluso il posticipo di questa settimana che vedeva contrapposte le due grandi rivali degli ultimi anni, che si sono contese ogni tipo di trofeo nazionale lasciando agli altri solo
e posti da spettatori. Ma dopo questa batosta e considerati gli ormai già nove punti tra la squadra
e quella capitolina, probabilmente è giunto il momento di mettere la parola fine su questa "eterna" sfida.
Con una Roma decimata in difesa da infortuni e squalifiche, l'allenatore portoghese schiera come unica novità, il nigeriano Victor Obinna al posto dell'ex romanista Mancini.
Inizio folgorante dell'Inter che a 5 minuti dall'inizio del match riesce a passare in vantaggio con un pallonetto da fuori area di Ibrahimovic scattato (e qui le immagini televisive non ci aiutano) sul filo del fuorigioco su di un lancio del brasiliano Maicon. Partita dal volto cambiato e ago della bilancia che pende già a favore della squadra milanese . Ed infatti, il proseguio della partita mette in evidenza la scarsa compattezza dell'inedita coppia difensiva della Roma, che al quarto d'ora, lascia liberi Maicon ed Obinna, duettare a palla bassa. Solo un pizzico di sfortuna e l'imprecisione sotto porta dell'esterno brasiliano impediscono all'Inter di siglare il doppio vantaggio.
Partita ancora aperta e ampi spazi per entrambe le squadre per offendere e far male. Per l'Inter ci prova spesso e senza alcun successo Quaresma con il suo ormai famoso tiro di mezzo esterno. Portoghese redarguito dal serbo Stankovic e dallo stesso allenatore che lo ha voluto fortemente all'Inter proprio per questi inutili e velleitari tentativi che in definitiva non hanno prodotto pericoli per l'estremo difensore giallorosso. Per la Roma ci provano De rossi e Taddei ma il più pericoloso è stato il montenegrino Vucinic che scaglia di testa un tiro che carambola sul corpo di Cordoba finendo poi in calcio d'angolo. Giocatori fuori dal campo dopo un minuto di recupero.
Al "pronti, VIA!" però, solo l'Inter risponde e raddoppia, grazie anche ad un errore del centrale Loria, che non intercetta un pallone servito da Obinna allo svedese Ibra che di sinistro, segna il 2 a 0 per l'Inter. La reazione immediata è stata di Acquilani cui però si oppone l'estremo difensore Julio Cesar. Ma né il 2 a 0 né il gran tiro di Acquilani servono a svegliare la Roma che infatti dopo solo 9 minuti dal fischio del secondo tempo, subisce il 3 a 0 ad opera dell'ex laziale Stankovic che insacca con un gran tiro da fuori area sugli sviluppi di un calcio d'angolo.
La partita sembra già negli archivi, e per dar maggiore sicurezza ad una vittoria ormai quasi certa, arriva anche il primo goal in maglia nerazzurra del nigeriano schierato a sorpresa, Victor Obinna che da fuori area, lasciato grossolanamente libero di agire, insacca per la quarta volta il portiere Doni. La partita finisce qui anche se restano da giocare ancora bene 34 minuti più recupero. Minuti riempiti da qualche occasione pericolosa della Roma, a quel punto lasciata più libera di giocare ed agire, e da una serie di sostituzione anche in vista degli impegni di Coppa Campioni dei due team.
In conclusione, Roma distante anni luce dalla Roma spumeggiante ed affascinante delle scorse stagioni, che lascia sconvolto il suo capitano Francesco Totti, anche per la quasi zona retrocessione in cui gli uomini di Spalletti sono ancorati. Inter convincente, capace di chiudere la partita anzitempo e di non subire goal seppure il merito vada alla saracinesca tirata giù dal portiere brasiliano. Nota positiva la consistenza e la continuità che Ibra sta dimostrando giorno dopo giorno, partita dopo partita. Nota, se non negativa, quanto meno, "neutrale", è Ricardo Quaresma, che sta tradendo le aspettative di quasi tutti gli appassionati di bel calcio e non solo interisti. Prove generose ma che mancano di qualità e brillantezza tecnica con quel incaponirsi sul suo colpo migliore, la "trivela", che fino ad oggi, è servito più a regalare palloni agli avversari che a creare occasioni importanti.
Ultima considerazione (ispirata da mio padre) su i tifosi che hanno abbandonato lo stadio con largo anticipo: non deve essere stato tanto piacevole pagare il prezzo intero del biglietto e vedere solo 2 terzi della partita, ma, aggiungo io, immagino quanto abbiano goduto i sostenitori nerazzurri che per tale spettacolo forse avrebbero pagato anche il doppio del prezzo del biglietto :D.